A due sorsensi doc il Premio Zimbonia 2021

 

Assegnato questa mattina il Premio Zimbonia 2021, il riconoscimento conferito dall’Amministrazione comunale a personalità che hanno dato lustro alla Città di Sorso.
Nel corso della cerimonia di consegna, nella sala del Palazzo Baronale, il Sindaco Fabrizio Demelas, l’assessore alla Cultura Marcella Spanu e il parroco di San Pantaleo Don Luca Collu, hanno consegnato il Premio al compianto professor Andrea Pilo e alla dottoressa Alessandra Pinna, sorsensi doc che hanno portato il nome della Città all’eccellenza del movimento culturale e scientifico nazionale ed internazionale.
Due le sezioni del Premio, come di consueto, con la Zimbonia d’oro e la Zimbonia d’argento, conferite rispettivamente a personalità del presente e del passato.
In questa seconda edizione del Premio - inserito anche quest’anno nel cartellone degli eventi della rassegna Calici di Stelle - la Zimbonia d’oro è andata alla giovane sorsense Alessandra Pinna, presente alla cerimonia in collegamento da Londra, dove da qualche anno ha scelto di portare avanti la sua attività di ricerca scientifica. Quarant’anni, laureata in Chimica e Tecnologie farmaceutiche all’Università di Sassari, dove ha anche conseguito il dottorato in Chimica con indirizzo Nanochimica, Nanomateriali e Materiali funzionali. Durante il corso di studi ha svolto l’Erasmus all’Università Complutense di Madrid e un periodo di formazione all’Università degli studi dell’Aquila. Master and back presso l’University Hospital Zurich, durante il Dottorato, grazie al Progetto Ulisse, ha trascorso un periodo al CSIRO di Melbourne. Nel 2016 ha vinto la prestigiosa Fellowship Marie Skłodowska-Curie con un progetto sull’utilizzo di nanoparticelle inorganiche per il trattamento dell’osteoporosi e ora è Ricercatrice presso l’Imperial College di Londra, dove si occupa di sviluppo di nanoparticelle e nanocompositi per applicazioni biomediche, con particolare interesse per l’utilizzo delle nanoparticelle come veicolo per il rilascio di farmaci antibatterici e antiossidanti. Del suo progetto fa parte anche la ricerca sulla ingegnerizzazione di nanoparticelle composite per il trattamento della meningite causata dal batterio della tubercolosi. Quest’anno è stata nominata vincitrice del premio June Wilson 2021, prestigioso riconoscimento attribuito a una scienziata che ha dimostrato l'eccellenza in un’area rilevante della scienza e dell'ingegneria dei materiali e, nel suo caso in particolare, per le sue ricerche sull'istopatologia dei materiali. Per la dottoressa Pinna il premio è stato consegnato ai genitori Rita Delogu e Giovanni Pinna, commossi ed emozionati per il riconoscimento attribuito alla figlia, che in collegamento da Londra ha ringraziato e sottolineato l’importanza dell’impegno e della tenacia, sempre e contro tutto e tutti, nella realizzazione dei propri sogni e obiettivi.
La Zimbonia d’argento è stata invece assegnata al Professor Andrea Pilo. Classe 1924, scomparso nel 2014, ha dedicato la sua vita alla ricerca e al recupero delle radici, allo studio e alla divulgazione della memoria, delle tradizioni, della lingua e della identità della Città e della sua Comunità e tanto ha fatto per la salvaguardia della tradizione e della cultura.Docente di Disegno, appassionato di pittura come di sport, in particolare di calcio, corrispondente di alcune testate giornalistiche sportive nazionali, scrittore di saggi e manuali sul dialetto di Sorso e autore di raccolte di aneddoti che raccontano la vita e i costumi di Sorso, ha anche riunito un gruppo di artisti da tutto il mondo che su sua idea hanno dipinto e raccontato la “Zimbonia di Santu Pantareu”, la cupola della parrocchia intitolata al patrono della Città, simbolo identitario della comunità e non a caso simbolo del Premio istituito due anni fa dall’Amministrazione comunale. Per il Professor Pilo il premio è stato consegnato alla moglie signora Marisa Cafiero, accompagnata dai figli e dai nipoti.
Due personalità che non solo hanno contribuito a dare lustro alla Città di Sorso ma che sono esempio e modello di come con la volontà, la passione, la competenza, la caparbietà e, soprattutto, l’orgoglio identitario e un profondo senso di appartenenza alla propria Comunità, si possa creare un patrimonio collettivo che continua a germogliare e a dare sempre nuovi frutti.

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