Il Palazzo Baronale

È uno dei palazzi più prestigiosi di Sorso, sede di iniziative culturali di vario genere: per esempio, convegni, mostre, spettacoli musicali e teatrali. L'ultimo piano del Palazzo è occupato da Biddas, il museo dei villaggi abbandonati, dedicato principalmente a Geridu, villaggio medievale i cui resti ricadono oggi nel territorio del comune di Sorso. Il Palazzo Baronale ospita anche l’Infopoint turistico del Comune.

Fatto edificare dal Barone Pietro Amat Vico Gambèlla nel 1746, per dare lustro alla sua casata, si colloca tra le prime pregevoli espressioni dell’architettura civile del XVIII secolo in Sardegna. La storia però lo ricorda per essere stato assalito e diroccato dai rivoltosi durante i moti antifeudali della fine del XVIII secolo.

Il Palazzo ha forma quadrangolare, con due avancorpi sul lato principale, che fanno da cornice al loggiato centrale. Costruito con blocchi calcarei, ha un grande giardino retrostante le cui dimensioni sono state ridotte, nel tempo, per far posto alle numerose costruzioni confinanti che circondano il palazzo. La copertura del piano terra dell'edificio e del primo piano è risolta con grandi volte, mentre l’ultimo piano è coperto dal tetto.

Il piano terra si apre con un vasto androne, occupato dai mosaici provenienti dal sito archeologico tardo-romano di Sánta Filìddiga, mentre nelle stanze attigue (un tempo adibite a magazzini, prigione e uffici della curia baronale) si trovano i reperti archeologici provenienti dal sito nuragico di Sèrra Niéddha. Uno scalone voltato a botte conduce al giardino retrostante ed al piano nobile, che  si apre in una vasta sala sulla quale si affacciano le altre stanze.

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